inizia la campagna elettorale..

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giuliauti
view post Posted on 2/8/2009, 11:39




«è la città degli archistar e della chimica velenosa»
Brunetta: Venezia svenduta e mercificata La colpa è del «marchio» Cacciari
Il ministro: basta con la volgarità di quegli enormi cartelloni pubblicitari

Il ministro Brunetta
Il ministro Brunetta
«Venezia oggi è la città dei magnati e dei centri sociali. Degli archistar e della chimica vecchia e velenosa. Dei tycoon e dei giocatori del casinò. Una città mercificata e svenduta da una classe dirigente che ha alzato bandiera bianca su Palazzo Grassi e sulla Punta della Dogana, rinunciando a qualsiasi progettualità per il futuro, inalberando enormi cartelloni pubblicitari che non hanno uguali al mondo per volgarità. Una classe dirigente in fuga, come l’aristocrazia veneziana che si arrese a Napoleone senza sparare un colpo. Eppure il Rinascimento di Venezia è possibile. È il momento giusto, perché i veneziani non ne possono più del declino di Venezia; gli italiani stessi non ne possono più di una Venezia parassitaria, che non serve all’Italia. Il primo passo non sarà chiedere altri soldi; sarà ripartire da una nuova base economica».

Un anno fa, appena insediato, il ministro Renato Brunetta raccontava al Corriere la sua formazione veneziana, quando vendeva «gondoete de plastica » ai turisti. Ora denuncia «la mercificazione e la svendita» della sua città. Ed espone quello che appare un programma da sindaco: «È una visione costruita nel tempo, e mi piacerebbe molto realizzarla. Prima o poi la realizzerò. Ora faccio un altro mestiere, ho un altro impegno. Ma sono pronto a costruire, o contribuire a costruire, il nuovo Rinascimento di Venezia ». Brunetta parte da una prospettiva storica: «Il problema della città negli ultimi due secoli è stato trovare — dopo i fasti della Serenissima e della 'città mondo', come la chiamava Braudel— una sua peculiare base economica. Nel lungo declino, c’è un unico momento di grande speranza: la Venezia di Volpi. Sintesi tra la nuova industria chimica di Porto Marghera, che produce lavoro, redditi, ricchezza di massa, e la nuova industria culturale della Biennale e della Mostra del Cinema, che produce immaginario, comunicazione, turismo. Quella di Volpi è stata l’ultima esperienza strategica, che fece di Marghera uno dei più grandi poli industriali al mondo, con 40 mila operai. Ora siamo a meno di un quarto dell’occupazione, senza investimenti e senza futuro, con produzioni che nessun altro al mondo vuole più, neanche il Qatar. Ma pure l’altro pezzo del modello volpiano è entrato in crisi, a causa di scelte sbagliate, miopi, provinciali. Il risultato è che sul turismo di qualità prevale il turismo di massa, che ha basso valore aggiunto e alto consumo sociale e ambientale: ti costa più di quanto rende».

La crisi, sostiene Brunetta, ha un responsabile: «La classe dirigente di centrosinistra che governa Venezia da quasi vent’anni, con il marchio di Massimo Cacciari. Se si confronta la Venezia di oggi con quella dei primi Anni ’90, si vede che il degrado è continuato, e le poche cose buone, come il Mose, sono avvenute contro la volontà di questa classe dirigente. È prevalsa una cultura ideologica, clientelare, passiva, assistenzialistica, con le punte aberranti dei centri sociali, priva della visione necessaria, incapace di chiudere la storia gloriosa ma finita della chimica e della petrolchimica a Marghera. Si vive un’agonia lenta, mentre ci vorrebbe il coraggio di dire: basta petrolio in laguna, basta ciclo del cloro; facciamo le bonifiche, ma in modo pragmatico, non fondamentalista come chiedono i Verdi, che vorrebbero piantare le erbette medicinali. Il polo industriale di Marghera va salvato, perché nella nuova Europa Venezia è tornata al centro dei traffici tra Est e Ovest, tra il Nord e il Sud del Mediterraneo. Dobbiamo puntare su altre produzioni, sul terziario, sul quaternario: porto, logistica, un waterfront come a Londra, nuova residenza, tempo libero, design. E un welfare che sostenga i giovani, e in questo modo la demografia».

Ma sono soprattutto la cultura, la Biennale, la nuova Punta della Dogana a non convincere il ministro. «Vedo una mercificazione della città, frutto di radicalismo chic di sinistra e di provincialismo. Dare a Pinault pezzi importanti di Venezia denota un’inadeguatezza culturale e strategica. Non sono nazionalista, la colpa ovviamente non è di Pinault, che va ringraziato per aver investito su Palazzo Grassi e restaurato la Punta della Dogana. La colpa è di una classe dirigente che in maniera miope e provinciale ha alzato le mani davanti al magnate e al tycoon di turno, anziché trovare soluzioni all’altezza di quelle di un Volpi. Si governa a vista, si distrugge la città, si vendono i gioielli di famiglia per pagarsi un sociale sempre più parassitario».

La Biennale di quest’anno è stata molto elogiata. «La Biennale, pur nell’intelligenza di tanti presidenti, vive una vita difficile e stentata, laddove potrebbe essere un enorme polo di attrazione, se non fosse il fiore all’occhiello di un intellighentsia esogena ma il portato di una base culturale ed economica anche locale». E la Mostra del Cinema? «Tra elitismo, ideologismo e parassitismo acuto, è diventata la sorella povera di Cannes e Berlino. Costa solo e non produce». Quest’anno sarà contestata. «In questo Belpaese si confondono cultura e spettacolo. La cultura è un bene pubblico, e va finanziata dallo Stato: scuole, conservatori, musei. Ma perché bisogna foraggiare il cinema? La contestazione nasce da un mondo viziato da troppi soldi, da troppo Stato e da troppa poca cultura. Lo stesso vale per il teatro e l’opera lirica. Che contestino pure. Ha ragione Bondi: colpire le clientele, valorizzare forme di spettacolo che si avvicinino il più possibile al bene pubblico».

Su Venezia, Brunetta propone di «ricominciare da capo. Mi piace parlare di un quadrifoglio. Rilanciare Marghera e dare finalmente dignità di città a Mestre. Completare il Mose. Fare la metropolitana sublagunare, un anello invisibile perché costruito in fondo alla laguna che risolve l’insularità di Venezia, collegando aeroporto, ferrovia, Lido, Giudecca. E completare quello che Renzo Piano chiama il Magnete: il sistema viario intorno all’aeroporto. L’attuale classe dirigente veneziana è contraria a tutti e quattro i petali del quadrifoglio. Che invece dev’essere la premessa su cui poi costruire il Rinascimento culturale della mia città».

Aldo Cazzullo
27 luglio 2009
 
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bebosax
view post Posted on 30/9/2009, 17:23




ben dai
 
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Esimio
view post Posted on 29/10/2009, 00:28




Una volta che il PD sembra aver preso una strada un pò più di sinistra e abbandonato i teodem il nostro barba sai che fà...leggete un pò:

Se qualcuno aveva ancora dubbi che le strade di Francesco Rutelli e del Pd presto si sarebbero divise, oggi se li vede fugare da un appello per il "cambiamento" firmato dall'ex leader della Margherita e presentato a Roma.

Ieri l'annuncio: "Occorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse. Davanti a noi c'è un altro tragitto". Oggi il primo passo con la nascita dell'associazione "Cambiamento e buongoverno".

Insieme a Rutelli per quello che è stato definito "nè un club di riflessioni culturali nè un partitino di scontenti", il presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai, il deputato Pd Linda Lanzillotta, il presidente di Unioncamere Andrea Mondello, il presidente di Federsolidarietà Vilma Mazzocco, l'ex sindaco di Parma Elvio Ubaldi, il banchiere Roberto Mazzotta, il cavaliere del lavoro Giuseppe Vita, l'onorevole Bruno Tabacci, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari e l'assessore alla Cultura di Firenze Giuliano da Empoli.

Incredibile, pazzesco, allucinante..... image
 
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view post Posted on 29/10/2009, 13:02

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non ho parole, solo rabbia.. solo divisioni, sempre e solo divisioni.. fanculo.. non me ne ciavo un cazzo del PD, ma che rabbia
 
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Esimio
view post Posted on 29/10/2009, 13:10




Neanche a me frega poi molto del Porco Dio pero' trovo davvero emblematico come per una volta che sembra aver imboccato la strada giusta, almeno a parole, e abbandonato le mele marce rappresentate dai teodem il nostro caro sindaco non trovi niente di meglio da fare che seguire il marcio e continuare con il trasformismo o per dirla alla guzzanti con il nascondismo!!
 
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view post Posted on 30/10/2009, 10:51

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Secondo me le strade giuste erano tutte tranne quella che portava a Bersani, filo D'alemiano, impettinato fino sopra ai (pochi) capelli....
 
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Esimio
view post Posted on 30/10/2009, 11:02




Secondo me invece e' uno dei pochi che sa fare politica e almeno dice le cose come stanno...preferivi quell'ameba di franceschini??
 
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Bobo_gt22
view post Posted on 22/1/2010, 12:30




BUONA VISIONE ED UNA PREGHIERA CHE RIVOLGO A TUTTI... ANDATE A VOTARE DOMENICA 24 GENNAIO!


PARTE 1






PARTE 2





PARTE 3




PARTE 4

 
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Bobo_gt22
view post Posted on 25/1/2010, 18:20




Devo immaginare che me la mia preghiera non sia stata esudita...
12.000 votanti in tutto il Comune!!! Poco più della metà di coloro che votarono alle primarie del PD (bersani-marino-franceschini), che furono 18.000!

bea merda
 
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9 replies since 2/8/2009, 11:39   168 views
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